Ogni anno sono oltre 10.000 le persone colpite dal tumore del pancreas,con un aumento dei casi proporzionale all’età ed equamente distribuito tra i due sessi. Il numero di nuovi casi di tumore al pancreas stimati per il 2015 era di 5.900 tra gli uomini e 6.600 tra le donne (I numeri del cancro in Italia 2015, AIOM).
Circa il 70% dei tumori del pancreas si sviluppa nella testa dell’organo, e la maggior parte di questi ha origine nei dotti che trasportano gli enzimi della digestione. Le cellule tumorali che crescono nel pancreas si diffondono purtroppo con grande facilità ai linfonodi vicini e ad altri organi quali i polmoni e il fegato, oppure possono diffondersi nell’addome dando luogo alla cosiddetta “carcinosi peritoneale”. Inoltre, il tumore del pancreas non si fa sentire fino a quando non ha raggiunto dimensioni notevoli o quando ostruisce vasi importanti. Ciò, insieme alla posizione e ai rapporti dell’organo con gli altri organi dell’addome, rende il tumore del pancreas una delle forme di neoplasia più difficili da curare. La chirurgia è l’opzione terapeutica più efficace nei casi in cui sia possibile asportare il tumore, ossia quando non sia esteso ai principali vasi sanguigni situati vicino, né diffuso agli organi circostanti. I pazienti in cui non è indicato l’intervento chirurgico sono candidabili a trattamento radiante più o meno concomitante a chemioterapia. L’intento della radioterapia è ridurre il più possibile l’estensione locale della malattia anche a scopo sintomatico, in caso di disturbi correlati al coinvolgimento e all’infiltrazione degli organi vicini.
(Fonte: Airc,2016 e AIOM 2015)
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